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Racconti di viaggio

10 giugno 2023

Quando si pensa al viaggio si realizza davvero quanto l'azione di descrivere lo preceda, lo accompagni e lo segua in ogni momento in modo inseparabile. Che si tratti di scritture, fotografie, video o articoli di stampa, tutti i materiali che nel nostro archivio storico accompagnano e descrivono viaggi sono espressione della profonda consapevolezza di quanto sia grande il loro valore, per se stessi e per gli altri.

 

Le fonti documentali

 

Nell'archivio documentale si possono ritrovare molte tracce delle imprese dei pionieri dell'industria petrolifera in viaggio in ogni parte del mondo. Relazioni, quaderni, racconti e diari di viaggio popolano i fascicoli delle carte offrendo uno spaccato ricco e particolareggiato di vari paesi e diverse realtà, osservati di volta in volta secondo molteplici punti di vista. Una storia di esplorazione a caccia di idrocarburi, di conoscenze tecniche, di agganci industriali, politici e commerciali, ma anche di scoperta di altre culture con cui instaurare una collaborazione vera e duratura, basata sulla fiducia e sul rispetto.

Le foto sui monti Zagros

A partire dalla metà degli anni 50 l'Eni di Enrico Mattei inizia ad andare all'estero per ritagliarsi uno spazio nel mercato petrolifero internazionale. Un tema importante che ha caratterizzato la storia della nostra azienda è quello del viaggio raccontato in tutte le sue sfaccettature, attraverso le testimonianze dell'archivio storico con foto, video, diari dei nostri ricercatori, ingegneri e operai. Sono i nostri pionieri che esplorano nuove terre spesso in situazioni complesse, come i monti Zagros in Iran, dove alla fine degli anni 50 si spingono a oltre 3.000 metri di altezza per perforare in condizioni estreme, con l'aiuto di muli che portano le attrezzature.

Ai nostri colleghi Eni, prima di ogni partenza, veniva chiesto di scattare immagini di ogni tipo, non solo lato geologico, ma anche della cultura locale, di quei mondi lontani, ambienti complessi e culture diverse. Scatti straordinari che al ritorno di ogni viaggio venivano condivisi con gli altri colleghi che, di lì a poco, sarebbero partiti per la stessa avventura. Ma i nuovi viaggiatori avrebbero avuto il percorso già tracciato, con appunti di viaggio che suggeriscono, avvisano, raccontano, accompagnati da scatti fotografici che li avrebbero aiutati ad affrontare l'impresa.

Scatti straordinari che al ritorno di ogni viaggio venivano condivisi con gli altri colleghi.

I girati dei pionieri in Mekran

Del prezioso fondo foto cinematografico dell'archivio, relativo ai viaggi di esplorazione e studio, compiuti da ingegneri, geologi e tecnici dell'Eni, fa parte una serie che comprende 88 film in 16 mm girati dal personale dell'Agip Mineraria tra il 1957 e il 1961 in Iran. Si tratta della documentazione raccolta durante le campagne di esplorazione, geologiche, geofisiche, topografiche e cartografiche (con rilievi gravimetrici e sismici), nonché di perforazione, in tre zone specifiche del paese Golfo Persico, Monti Zagros, Mekran.

Come per il resto del fondo, questi girati senza sonoro contengono immagini di eccezionale valore geografico, antropologico, etnografico. Accanto ai film, sono stati raccolti album fotografici coevi, quindi documentazione cartacea, di varia natura (appunti, progetti, relazioni, lettere, visti, articoli, rilievi, mappe), datata dal 1957. Particolare importanza, soprattutto per le campagne in Mekran e negli Zagros, ha rivestito l'uso dell'aereofotografia e 'l'aereofotointerpretazione'. Ai documenti dell'epoca si sono aggiunte le videointerviste degli anni Duemila e gli articoli successivi.

Nelle sequenze in basso: 

  1. Le danze dei beluchi, abitanti della regione del Belucistan, in Asia sud-occidentale, nella zona che comprende la zona orientale dell'Iran e le zone meridionali di Afghanistan e Pakistan.
  2. Abitanti locali che posano per la telecamera con i loro turbanti, e un tecnico italiano Agip al lavoro nelle tende del campo minerario, sempre nel Mekran, vicino al mare.
  3. Le riprese dell'allestimento del campo Husdan a Jask nel Golfo dell'Oman. L'inquadratura finale mostra un tecnico italiano che gioca con una gazzella.

Questi girati senza sonoro contengono immagini di eccezionale valore geografico, antropologico, etnografico.

Riflessi di stampa

  1. La descrizione dei viaggi degli esploratori è una costante nel bollettino aziendale, dal Gatto Selvatico ad Ecos; vengono pubblicate mappe, itinerari e cronache di spostamenti e soggiorni nei luoghi lontani e allora sconosciuti; le interviste, le foto di gruppo ed i momenti di vita quotidiana raccontano l'esperienza anche nei reportage degli anni Settanta in Iran.
  2. In occasione di un viaggio in Iran della motocisterna Cassiopea, la rivista dedica un servizio 'Agli equipaggi della flotta Agip, il cui silenzioso lavoro è troppo poco conosciuto' in forma di 'Taccuino di bordo'. Il tema coinvolge in realtà l'intero numero della rivista: l'Andromeda compare anche in copertina, mentre come approfondimento troviamo un lungo scritto di Giacinto Spagnoletti su vita, opere e morte di Emilio Salgari - che eccede le due pagine originariamente previste e termina a seguire, più in là tra le rubriche.
  3. La spinta all'esplorazione ed il crescere del benessere producono più articoli generali sul senso stesso del viaggiare, sulle attitudini del viaggiatore, ed una rubrica 'Bella Italia' illustra tappe di possibili viaggi, prima nazionali e poi anche europei. Alcuni scritti sono curati da scrittori o giornalisti di viaggio.
  4. Non mancano il recupero della secolare tradizione di letteratura di viaggio italiana, nella rubrica 'Libri'; ed alcune belle cronache di viaggio ad osservare i contrasti tra antico e moderno dalle nuove vie di scorrimento. Compaiono anche veri e propri racconti di narrativa, anche questi di letterati e saggisti, sia di taglio descrittivo sia concettuali.

La descrizione dei viaggi degli esploratori è una costante nel bollettino aziendale, dal Gatto Selvatico ad Ecos.