vai a inizio pagina

Divertirsi in colonia

14 luglio 2023

Per i figli dei lavoratori Eni erano previste vacanze speciali. Le colonie di Cesenatico e Borca di Cadore erano un esempio all'avanguardia di welfare aziendale, offrivano ai dipendenti del gruppo e alle loro famiglie vacanze gratuite e ricche di stimoli, legati ad esperienze sociali e al contatto con la natura.

Il progetto della colonia marina di Cesenatico ha inizio nel 1937 per volontà dell'Agip che lo affida all'architetto Giuseppe Vaccaro e già a luglio 1938 ospita il primo turno di 300 bambini figli di dipendenti. È una costruzione all'avanguardia che si fonda sull'idea che ai piccoli ospiti non debba mai mancare la vista del mare.

Altrettanto all'avanguardia è la colonia di Borca di Cadore, a 12 chilometri da Cortina d'Ampezzo, fortemente voluta da Enrico Mattei che la commissiona all'architetto Edoardo Gellner alla metà degli anni Cinquanta. Rappresenta uno dei primi esempi di architettura ecosostenibile in Italia. Il progetto, più volte modificato e ampliato nel corso del tempo, prevedeva un insediamento imponente con 600 piccole case unifamiliari, una colonia per 600 bambini, un campeggio con tende fisse, una chiesa, due alberghi e un grande centro comunitario, tutto a disposizione dei lavoratori di Eni. Le soluzioni costruttive innovative adottate dall'architetto Gellner fanno di questa opera un modello di felice integrazione con il paesaggio.

"Un esempio all'avanguardia di welfare aziendale"

I documenti da leggere

Per la colonia marina di Cesenatico si possono sfogliare le pagine estratte dal verbale del Consiglio di amministrazione Agip del 14 settembre 1938 sulla costituzione e l'attivazione della colonia di Cesenatico (Agip organi sociali b.1 l.14) e la circolare Agip del 1949 sulle modalità di iscrizione dei bambini figli dei dipendenti e sulle istruzioni per la partecipazione alle vacanze (Agip ricerche e produzione, b.205 f.303).

A testimoniare le fasi di progettazione e costruzione del complesso di Borca di Cadore si possono consultare il disegno dello schizzo prospettico delle ville tipo (di Edoardo Gellner, 1955, n. 236a), il disegno del complesso in generale (di Edoardo Gellner, 1955, n. 236b), la planimetria generale del villaggio (Agip, 1957, n.236).

Le foto di Borca e Cesenatico

In estate e in inverno Borca di Cadore fu meta preferita per le migliaia di famiglie di dipendenti Eni, l'occasione per una vacanza serena e divertente a contatto con la natura e per un momento di crescita individuale e di gruppo.

Della colonia estiva di Cesenatico parlano, meglio di ogni altra descrizione, i volti sorridenti dei bambini intenti nei loro giochi. Una colonia esemplare in tutti i suoi aspetti materiali e morali con un'atmosfera di familiarità dove le giornate erano suddivise tra gioco e riposo con regole da rispettare sotto l'attento controllo di tutte le operatrici.

"L'occasione per una vacanza serena e divertente"

I film sulle vacanze

Le opere cinematografiche conservate in archivio e prodotte da Eni per raccontare le colonie sono due: Un villaggio per le vacanze, di Giuseppe Taffarel e Ritrovarsi in estate, di Francesco Barilli.

Giuseppe Taffarel, documentarista veneto, ex partigiano come Enrico Mattei, racconta delle vacanze in colonia dei figli dei dipendenti Eni in un film realizzato nel 1963. Il regista racconta in un'intervista: "Mattei mi disse: 'Ho questo villaggio a Borca di Cadore, che cosa possiamo realizzare?'. Sono stato quattro giorni ad Anterselva con lui in casa a lavorare. È nata una bozza e da lì è venuto fuori lo schema. Poi siamo partiti: ho preparato la troupe, sono andato a Borca. Mi pare che le riprese siano durate 25 giorni. Lui le chiamava 'opere assistenziali', aveva molto interesse ed entusiasmo per questo concetto verso i dipendenti, per questo mondo che gira intorno all'azienda. Una volta è venuto ad assistere mentre giravo una di quelle inquadrature con i ragazzi, in silenzio. Era uno dei momenti più lirici del documentario". Ricorda ancora Taffarel: "Mattei dava dei buoni per il rimborso del viaggio a chi arrivava dal Sud e dai posti più lontani. Ci teneva moltissimo a questi ragazzi della colonia. Una di queste operatrici bella, bionda, diceva che era "fissato", perché teneva moltissimo che tutto fosse pulito, lindo, ordinato. È un problema perché tenere a freno in una certa maniera una colonia così grande non è facile. Sembrava un'organizzazione militare".

Con la colonia di Cesenatico si confronta invece, artisticamente parlando, il regista Francesco Barilli qualche anno più avanti, nel 1970. Nella sua pellicola Barilli, autore di documentari e di film, attore e sceneggiatore, non utilizza molto la voce narrante, ma lascia parlare le immagini. Il regista utilizza uno stile semplice e diretto che sorprende per la bellezza delle riprese.

"Mattei dava dei buoni per il rimborso del viaggio a chi arrivava dal Sud"

Oltre le colonie

La rivista Ecos segue l'evoluzione delle vacanze dei figli dei dipendenti anche dopo gli anni Sessanta. La preferenza dei ragazzi tra le diverse proposte aziendali di soggiorno estivo segue i costumi e le linee di pensiero proprie di ogni tempo, così come i temi di focus e le narrazioni affrontate negli articoli di approfondimento. Tra le iniziative aperte all'esterno spicca l'accoglienza a Cesenatico dei bambini di Cernobyl (come fu nel '76 a Borca per i bimbi del terremoto friulano).

1.I Settanta e l'autogestione. La rivista Ecos dedica due spazi al campeggio di Alfedena in Abruzzo in meno di un decennio, con i temi e le espressioni più sentite di quell'epoca. Tra le interviste, i ragazzi sottolineano il proprio favore verso la minor gerarchia e la maggiore flessibilità di gestione di questo campeggio rispetto alla struttura di Borca: le decisioni vengono prese in assemblea, e si partecipa in modo più orizzontale a tutte le fasi della gestione quotidiana; l'esperienza di contatto con la natura è meno 'guidata' e più naturale (1973). Si amplia il dettaglio sul Parco naturale d'Abruzzo (1981).

2.Gli Ottanta tra turismo e ambiente. Al di là del format dell'intervista ai ragazzi, la redazione si concentra anche sulle strutture, in termini di qualità e impatto ambientale. Borca e Alfedena sono complessi realizzati in contesti ambientali di enorme valore: negli anni Ottanta due approfondimenti sulla relazione tra turismo ed ambiente, all'epoca percepiti in modo quasi antitetico, evidenziano le esigenze e gli impegni della Semi- Società Esercizio Motel Italia, che gestisce per Eni anche le strutture ricettive esterne (tra cui anche Pugnochiuso e Stintino).

3.Grandi e piccoli. Nella presentazione della proposta di soggiorno estivo ai dipendenti, dove compare uno statistico 'baby quality control' di gradimento dei partecipanti, si annuncia l'iniziativa di formare ed inserire tra gli animatori in via preferenziale gli stessi figli dei dipendenti, prescelti tra i richiedenti ed opportunamente formati (1986). Nel 1991, rievocando precedenti di apertura in esterno delle strutture di soggiorno Eni (era già accaduto nel 1976 in occasione del terremoto in Friuli), la colonia di Cesenatico ospita per un periodo dedicato di vacanza estiva in Italia un gruppo di bambini provenienti dalla Bielorussia.

"La rivista Ecos segue l'evoluzione delle vacanze anche dopo gli anni Sessanta"