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Le nostre riviste aziendali

07 aprile 2023

Come ogni grande azienda che si rispetti anche Eni, poco dopo la sua nascita, decide di dotarsi di uno strumento di comunicazione interna: "la rivista aziendale", seguendo altre grandi aziende italiane che già da alcuni anni avevano dato vita a pubblicazioni destinate ai dipendenti. Pubblicazioni di taglio anche molto diverso, frutto di scelte legate alla visione stessa che l'azienda aveva in termini di organizzazione e rapporto con il personale. Nel 1953 aveva già visto la luce l'elegante e colta "Civiltà delle macchine" della Finsider, diretta da Leonardo Sinisgalli, mentre l'Olivetti di Adriano Olivetti, già dalla metà degli anni Trenta usciva con "Tecnica e organizzazione", una rivista di grande importanza per la sociologia dell'organizzazione. Nel 1955 è la volta dell'Eni che dà vita, ad una rivista del curioso titolo: "Il Gatto Selvatico". A dirigerla niente di meno che un intellettuale del calibro di Attilio Bertolucci che regala, alle pagine dell'house organ, tutta la sua cultura: lo farà direttamente, attraverso le bellissime lezioni di storia dell'arte che firma personalmente, e indirettamente, chiedendo ai suoi "amici" (Carlo Emilio Gadda, Natalia Ginzbug, Anna Banti, Giuseppe Dessì), di portare un loro contributo. Una rivista colta, dunque, eppure divulgativa. Entrando nelle case dei dipendenti, Enrico Mattei voleva che potesse incuriosire e raggiungere tutti. L'idea di fondo è quella di contribuire al miglioramento delle persone, anche attraverso il potenziamento delle conoscenze personali, e più in generale, dare una spinta allo sviluppo della società italiana nel suo insieme.

Attilio Bertolucci regala, alle pagine dell'house organ, tutta la sua cultura

Gli altri house organ

La rivista, nata insieme a Mattei, chiude poco dopo la sua morte. Con l'uscita di Attilio Bertolucci, pochi mesi dopo la morte di Mattei, sembra mancare quella visione che aveva fatto, di questa rivista, una delle più riuscite esperienze di stampa aziendale. Negli anni successivi, tra il 1968 e il 1972, una nuova rivista prova a colmare il vuoto del Gatto Selvatico. Il nome, semplicemente "Eni", tradisce la poca volontà di realizzare un progetto come quello del Gatto Selvatico. "Eni" sarà una rivista finalizzata essenzialmente a raccontare l'azienda, in attesa che un nuovo, importante house organ, si affacci in Eni. È del 1972 il primo numero di Ecos, che avrà una vita lunga e fortunata. Sarà infatti pubblicato ininterrottamente fino al 2002 e ospiterà articoli di firme prestigiose (tra queste quella di Primo Levi), illustrazioni affidate a Carla Accardi ed Emilio Tadini e approfondimenti legati allo sviluppo dell'azienda, ma anche alla conoscenza di paesi e continenti. In generale, Ecos, è una rivista che guarda al mondo, all'innovazione, alle complessità. Viene distribuita a tutto il personale ma anche a opinion leader del mondo della cultura e dell'economia, in Italia e all'estero. Per questo motivo esce a doppia pagina, con testo in inglese e italiano. Sul fronte più operativo, altre testate accompagnano e descrivono i lavori di tanti colleghi. Per i gestori degli impianti di benzina, esce negli anni Cinquanta "Buon lavoro amici!", seguita anni dopo da "Professione gestore" tra il 1982 e il 2007. Per chi, invece si occupa della commercializzazione di bombole di gas, c'è "Il fuoco", pubblicato dal 1958 al 1970. Meno tecnica e nuovamente aperta ad interventi non necessariamente connessi al business, è la rivista Synchron, curata e edita da Agip Petroli. Una grande produzione, dunque, in grado di intercettare diverse curiosità e soprattutto capace di lavorare sull'identità aziendale in una ricerca costante del valore della squadra.

Nel video in basso: Bernardo Bertolucci racconta dell'incontro con Enrico Mattei e della direzione della rivista "Il Gatto Selvatico" del padre Attilio Bertolucci.

"Eni" sarà una rivista essenzialmente finalizzata a raccontare l'azienda

Dopo il gatto. Ecos e la stampa d'impresa

Erede del Gatto Selvatico, frutto di un decennio di elaborazione, la nuova rivista aziendale Ecos mostra già dai suoi primi anni una decisa consapevolezza del proprio ruolo. Rivolge già nel 1976 sondaggi ai propri lettori per comprendere e calibrare il proprio ruolo informativo (1976, foto 1). Dagli inizi degli anni Ottanta partecipa alle attività delle sigle associative di stampa aziendale nazionale ed internazionale in modo più significativo, nel decennio in cui il settore cresce in volume ed è oggetto di attenzione pubblica: il dibattito si sposta dal ruolo informativo a quello di legame tra impresa e società, e si consolida la consapevolezza della centralità della comunicazione d'impresa (1985-1986, foto 2-3). Negli anni Novanta il dibattito matura concentrandosi su natura e ruolo dei professionisti del giornalismo d'impresa (1993, foto 4).

1976/32-34, p.68. Un sondaggio di gradimento svolto tra i lettori di Ecos include anche una riflessione più generale sulle riviste aziendali in Italia. Oltre alla centralità dell'informazione ai dipendenti su eventi ed attività del gruppo, va emergendo infatti l'esigenza di una maggiore comunicazione interna sulle dinamiche e criticità proprie del lavoro, in linea con la storia nazionale del decennio. Si conferma anche il successo della veste tipografica con grandi immagini, punto di forza di Ecos, che sottolinea il concetto con una carrellata di copertine ad alto impatto visivo.

1985/147-149, p.86. Ecos partecipa al 35esimo convegno dell'Associazione della Stampa Aziendale - ASAI, sottolineando i numeri di crescente peso del settore. Molte riviste aziendali hanno cominciato a rivolgersi ad un pubblico esterno, offrendosi oltre al ruolo informativo proprio, come punto di raccordo tra l'azienda e le realtà locali, e tra l'impresa ed il tessuto socioeconomico nazionale.

1986/160-161, p.101. Alla metà degli anni Ottanta anche la stampa generalista segnala il consolidarsi del settore: non solo la stampa aziendale cresce a ritmo sostenuto, ma viene riconosciuta come il punto di riferimento nella visione d'impresa in Italia. Compare la parola 'cultura' ed Ecos, che organizza l'annuale convegno ASAI, pubblica un'intervista al Direttore Generale delle Informazioni, dell'editoria e della proprietà letteraria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul ruolo della stampa aziendale e sul ‘caso' dell'informazione specialistica da essa offerta.

1993/002, p.72. Negli anni Novanta, il decennio della comunicazione, il punto d'interesse si sposta ulteriormente, da temi e ruoli della stampa allo stesso giornalismo d'impresa, professione che cerca ancora di definirsi nel più ampio settore della professione giornalistica. Ecos pubblica uno stato dell'arte in cui figura anche un'intervista al presidente della Federazione Europea delle riviste aziendali, che si concentra sul 'mestiere di comunicare' e propone, tra le altre, una riflessione sulla presa di consapevolezza del comunicatore d'impresa.

Ecos mostra una decisa consapevolezza del proprio ruolo