10 febbraio 2023
Nelle immagini sopra:
Le carte originali d'archivio riprodotte sono tratte da un fascicolo del fondo della Segreteria del presidente Enrico Mattei descritto in inventario. Contiene il testo originale del disegno di legge per l'istituzione dell'Eni con le relative modifiche e integrazioni, vari emendamenti, appunti manoscritti di Mattei e bozze dei suoi interventi alla Camera. Per i documenti ufficiali dell'iter legislativo, relativi alla discussione e approvazione della legge, si rimanda al portale storico della Camera dei deputati e al sito del patrimonio dell'archivio del Senato della Repubblica.
Nelle immagini in basso:
Promotore di questo nuovo approccio alla politica energetica italiana era stato Enrico Mattei, giovane imprenditore nato nelle Marche, poi capo partigiano e nell'immediato dopoguerra esponente DC. Mattei, chiamato dal Governo a liquidare l'Agip, ne aveva invece rilanciato le attività attraverso una massiccia campagna di ricerca esplorativa nella Pianura Padana, che aveva dato ottimi risultati. Nel giro di pochi anni il metano rinvenuto in varie aree padane, aveva raggiunto le principali industrie del Nord, fornendo energia ad un prezzo competitivo e rompendo la dipendenza dalle fonti energetiche straniere (in particolare il carbone).
Nel podcast la ricostruzione storica di Luciano Segreto, Professore Ordinario di Storia Economica presso l'Università di Firenze, Professore a contratto di Corporate Governance presso l'Università Bocconi di Milano dal 2011 e Permanent Visiting Professor presso il Politecnico di Danzica dal 2015.
Durante i due anni che accompagnano l'iter autorizzativo della Legge, non erano mancate le critiche e le opposizioni. A fronte di un sostegno convinto e incondizionato fornito al progetto matteiano dagli onorevoli Togni, Vanoni e dallo stesso capo del governo De Gasperi (per citarne solo alcuni), voci contrarie si erano levate da chi vedeva nella scelta di affidare invece ai privati l'industria estrattiva l'unica via di vero sviluppo dell'industria petrolifera. La voce più alta si leva allora dal partito d'Azione, ed è quella dell'onorevole don Luigi Sturzo. Alta ma non sufficiente a far desistere il Governo. Eni avvia le sue attività potenziando la ricerca in Italia e poi, già dal 1954, all'estero, in particolare in Africa.
In basso: Sequenza del film "Questo è l'Eni" di Berto Pelosso, 1970
Il dibattito sulla gestione delle risorse del sottosuolo italiano viene lanciato con forza a partire dalla pubblicizzazione dei giacimenti Agip in Val Padana a partire dal 1949. L'interesse per gli idrocarburi è più che dibattuto, inserito in un quadro di grande coinvolgimento e forti contrasti politici e sociali. Dai lanci sensazionali, alle notifiche dei lavori parlamentari per una nuova legge che regolamenti la materia energetica, la stampa segue i dibattiti civili divisi su grandi temi: gestione pubblica o libera impresa, capitalizzazione nazionale o estera, natura ed estensione delle concessioni. La promulgazione della legge 136 del 10 febbraio 1953 sancisce la privativa pubblica nella Val Padana lasciando al regime di concessione il restante territorio nazionale.
La rassegna stampa nelle immagini:
1. 1949 Nel giugno il lancio delle scoperte di Caviaga e Cortemaggiore accompagna le dichiarazioni del presidente dell'Agip Boldrini, su impulso di Enrico Mattei, allora Vicepresidente, ed il sopralluogo ai pozzi del ministro delle Finanze Vanoni. Il moto d'entusiasmo nazionale gonfia i titoli sulle imprese di settore e preannuncia la prospettiva di utilizzo delle fonti energetiche rinvenute per la ripresa postbellica.
2. 1949-1950 Gli interessi sollevati dalla conferma delle portate dei giacimenti fanno registrare pressanti richieste di acquisto di azioni delle società coinvolte, e quattrocento richieste di concessione mineraria sul territorio nazionale. Enrico Mattei conia la storica espressione della 'cassaforte aperta' come metafora della Pianura Padana, e rivendica all'Agip la gestione di quell'area; viene dibattuto il progetto del ministro dell'Industria sulla valorizzazione delle risorse energetiche.
3. 1950-1952 A partire dall'avvio dell'iter di discussione della legge, la stampa segue i dibattiti sull'incremento di strutture, numeri e volumi di energia disponibili; nello stesso periodo sono avviate anche le discussioni sulla legge in servitù coattiva dei metanodotti e sulle modifiche alla legge del 1927 per le concessioni minerarie, che si erano rese necessarie proprio a causa del nuovo scenario energetico.
4. 1952-1953 L'approvazione di massima alla Camera di un Ente Nazionale Idrocarburi in regime di monopolio apre un acceso anno di dibattiti per la discussione in Senato, nel più ampio quadro di scontri politici sulla messa in fiducia del Governo e l'approvazione della nuova legge elettorale, un momento di grande coinvolgimento politico della nazione. Il 22 gennaio 1953 la legge viene approvata anche dal Senato riservando all'Eni la privativa sulla Val Padana.