La prima ricerca all'estero e la formula Mattei
Così Eni comincia la sua avventura all'estero entrando in competizione con le grandi società petrolifere, le "sette sorelle" un vero e proprio cartello in grado di controllare il mercato petrolifero internazionale. Lo strumento principale che Enrico Mattei utilizza per conquistare la fiducia dei paesi produttori è sintetizzabile in una parola: "collaborazione", un nuovo approccio basato sul rispetto, sul trasferimento di competenze, sul supporto allo sviluppo. Nel 1954 il primo paese a cui si rivolge è l'Egitto di Nasser. È qui che per la prima volta Eni applica una nuova formula contrattuale, passata poi alla storia come "formula Mattei", che rivoluzionerà il modo di fare industria petrolifera. Il nuovo accordo prevede una partecipazione paritaria nelle attività di estrazione e commercializzazione del greggio e una maggiore partecipazione ai profitti attraverso la costituzione di società paritetiche tra Eni e il paese ospitante. In questo modo gli egiziani (ma di lì a breve gli iraniani, i tunisini, i libici, gli algerini) lavoreranno insieme agli italiani, acquisendo tutto il know-how necessario a costruire una propria industria petrolifera nazionale. Mattei, con le competenze, esporta anche una qualità che ben conosce e che ha trasferito in Eni: l'orgoglio. Ai paesi africani, usciti da poco dall'era coloniale, fa comprendere l'importanza, non solo economica, di essere detentori di fonti energetiche. Orgoglio competenze e coraggio faranno sì che nel giro di pochi anni i paesi produttori prendano coscienza dello straordinario patrimonio di cui dispongono arrivando, nel 1960, a fondare l'OPEC.