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La passione per la ricerca

Editorial Staff

16 ottobre 2020

Noi che lavoriamo in archivio li chiamiamo "ricercatori". È un termine che usiamo da sempre e che sintetizza bene il complesso del nostro pubblico. Ma è impossibile non fare caso alla perplessità - quando non all'ilarità - che questa definizione suscita in azienda, tra i non addetti ai lavori d'archivio. È comprensibile, non dimentichiamoci che Eni fonda le sue radici proprio nella ricerca! Per l'azienda i ricercatori sono altro, sono i geologi, i sismologi, i fisici e tutti coloro che hanno cercato e ancora oggi cercano le fonti di energia, gli esploratori. Ma proprio per questo retaggio aziendale le perplessità non ci disturbano, anzi. Ancora di più in archivio siamo fieri di definire ricercatori i nostri studiosi. Non ha importanza che titolo abbiano, quale carica ricoprano, se siano colleghi, ex colleghi, studenti, universitari, privati o semplici curiosi, per noi chiamarli ricercatori è decisamente calzante. In fondo, spieghiamo sempre a chi non è del mestiere, anche da noi si fa ricerca: si utilizzano gli strumenti a disposizione, se ne sperimentano sempre di nuovi e più all'avanguardia, si scava, sì proprio così, si scava in un passato più o meno noto e nonostante le delusioni in cui si può incappare, spesso si trova proprio quello a cui si voleva arrivare, se non addirittura di più! E in questi casi l'entusiasmo coinvolge i ricercatori e noi archivisti.

Le ricerche

Enrico Mattei la fa da padrone: dall'Agip che riparte dopo la seconda guerra mondiale, passando dalla scoperta di gas e petrolio italiani, alla fondazione dell'Eni, all'espansione all'estero. Il periodo di Mattei è di certo il più studiato in archivio. Ma le ricerche prendono le strade più disparate ed ecco quindi fiorire studi e pubblicazioni non solo sulla politica energetica e sullo sviluppo industriale in Italia e all'estero, ma anche sulle importanti architetture Eni, sul welfare aziendale, sulla formazione, sulla pubblicità, su cultura e società. Fioccano le ricerche sui primati del Gruppo e quelle che vogliono ripercorrere storie di vita aziendale che coinvolgono persone e luoghi in tutto il mondo. Il filone della memorialistica non solo ha portato alla pubblicazione di documentari, di tante biografie e autobiografie di vari personaggi, a partire da Enrico Mattei per arrivare all'ultimo dei suoi collaboratori, ma ha fatto sì che l'archivio sia diventato nel tempo un bacino di raccolta di memorie aziendali e personali che lo arricchiscono continuamente di testimonianze dirette e di fonti orali di valore unico. Il patrimonio archivistico è storico sì, ma vivo. Si incrementa e apre nuove strade ai ricercatori. Tanti già si avventurano nel post Mattei, si spingono ad affrontare tempi e temi meno battuti dandoci lo stimolo per andare avanti nell'ordinamento, nella schedatura di materiali più recenti e ancora sconosciuti: nuova linfa e nuova vita all'archivio!

"Il patrimonio archivistico è storico, sì. Ma vivo"

Le novità per chi fa ricerca

Il sito internet dell'archivio storico ha aperto nuovi orizzonti per le ricerche sulla storia di Eni. L'inventario è online con la descrizione archivistica analitica a livello di fascicolo e con un ricco patrimonio digitalizzato e consultabile direttamente in rete. Tutti gli interessati possono fare ricerca autonomamente da casa e chiedere assistenza partendo già da una conoscenza di base. Questo strumento ha accorciato ancora di più le distanze fra l'archivio e lo studioso. Le ricerche o anche le semplici richieste, dall'Italia e dall'estero, sono aumentate ed è evidente la soddisfazione di tutti coloro che possono esaudire così facilmente ogni minima curiosità. Ciò non toglie che l'archivio sia sempre aperto ai visitatori e che i ricercatori possano accedervi per toccare con mano i preziosi giacimenti di memoria che conserva. Comunque le si affronti, grazie alle ricerche d'archivio è possibile seguire un filo rosso che unisce il passato al presente. Ogni ricerca non è solo un tuffo nella storia aziendale e nella scoperta delle sue radici, ma un un spunto, quasi una premonizione di qualcosa che potrà succedere. Più profonde le radici, più alti i rami.

"Più profonde le radici più alti i rami"