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Enrico Mattei, l'innovatore

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27 ottobre 2021 - 15.30

Staff

22 ottobre 2021

Il 27 ottobre ricorre l'anniversario della scomparsa di Enrico Mattei, fondatore e primo presidente di Eni, personaggio chiave della storia italiana del Dopoguerra e principale attore della politica energetica del nostro Paese negli anni dal 1945 al 1962.

A distanza di 59 anni dalla sua morte, l'eredità del suo operato per lo sviluppo e la ripresa economica del Paese rimane sotto gli occhi di tutti. Sin da quegli anni innovazione, passione per le sfide, fiducia nei giovani, integrazione, ricerca - solo alcuni dei valori che Mattei ci ha lasciato - delineano il modo di essere di Eni, il cuore della sua identità. La capacità di visione complessiva nell'affrontare sfide sempre nuove e di guardare al futuro è un lascito che ci caratterizza ben oltre il passare del tempo.

Quando l'Italia esce sconfitta e distrutta dalla guerra, l'economia del Paese è bloccata. Mattei intuisce da subito che il metano, fonte di energia fino ad allora sconosciuta in Europa, è la chiave di volta che permetterà all'industria italiana di dare il via al grande boom economico degli anni Cinquanta. Con eccezionale rapidità di esecuzione, dal 1949 al 1953 la rete di gasdotti italiana passa da 257 km a 2064 km, la terza rete al mondo dopo USA e URSS: una scommessa vinta, che permetterà all'Italia di approvvigionarsi velocemente e a costi molto competitivi.

Grazie alla sua capacità di fare rete, in partnership con Italcementi, Fiat e Pirelli, Mattei è uno dei grandi padri dell'Autostrada del Sole, l'arteria in grado di collegare il Nord e il Sud della Penisola, creare una nuova connessione fisica tra gli italiani negli anni della motorizzazione di massa e spingerli al movimento. Nasce proprio in quegli anni la rete di stazioni di servizio Agip che avrebbe consentito ai viaggiatori non solo il rifornimento di carburante ma anche la sosta e il riposo, indispensabili per ripartire e viaggiare sicuri; ed anche in questa occasione il ritmo di lavoro segue da vicino quello delle idee, permettendo - grazie alla modularità architettonica degli impianti, la realizzazione di circa 400 stazioni l'anno sul tutto il territorio nazionale.

L'approvvigionamento energetico è una necessità sempre costante per l'Italia povera di materie prime e alle prese con la ricostruzione e Mattei ancora una volta affronta una grande sfida siglando nel 1954 l'accordo con l'Egitto che scuote dalle fondamenta lo scenario petrolifero mondiale.
A fronte dei contratti di stampo 'colonialistico' praticati dalle grandi compagnie petrolifere, Eni fin dagli anni Cinquanta sceglie di riequilibrare il regime normativo vigente e stabilire un rapporto paritario con i paesi produttori, creando le basi di un modello di sviluppo economico responsabile.
L'intesa contempla la partecipazione diretta e la parità decisionale dei paesi produttori di greggio attraverso la costituzione di società miste e un'attività permanente di training professionale per la formazione e l'addestramento di quadri e manager locali. "Il petrolio è loro" amava dire Mattei, nella convinzione che fosse necessario rendere autonomi i paesi produttori dal punto di vista dell'approvvigionamento energetico, scegliendo la via del dialogo e del rispetto delle culture. Questa relazione è la base di quello che oggi Eni definisce come impegno per lo sviluppo sostenibile.

La ricerca per l'innovazione, intesa come modo di essere prima che di operare, permette ai laboratori Eni a San Donato Milanese di diventare un fiore all'occhiello della ricerca scientifica in Italia. Chimici, fisici, ingegneri, biologi, scelti tra i più giovani delle università italiane proseguono nel solco dell'interdisciplinarietà, in grado di mettere in moto il circuito virtuoso tra formazioni accademica e professionale che rimane di fondamentale importanza per lo sviluppo occupazionale del Paese. Internazionalità e sperimentazione sono alla base della formazione di Eni a partire dall'avvio nel 1958 della Scuola Superiore di Idrocarburi che accoglie studenti da tutto il mondo, così come innovative e di notevole importanza culturale sono le scelte sul welfare aziendale: le colonie e le case per i dipendenti, la rivista aziendale Il Gatto Selvatico, le strategiche sedi di lavoro.

In questo quadro è perfettamente coerente la scelta della costruzione a Roma di un palazzo uffici ispirato allo stile internazionale del palazzo delle Nazioni Unite, come sede centrale della società. Realizzato dai grandi architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti, con i suoi venti piani è stato a lungo l'edificio più alto della Capitale dopo San Pietro; grazie alla struttura portante in acciaio, la facciata continua e l'alzato in alluminio e cristallo, l'edificio si staglia ancora sul laghetto dell'Eur a ricordarci la storia viva della nostra azienda. Questa importante realizzazione riscuote tuttora un fascino particolare e non manca di essere fonte d'ispirazione. Ne è un esempio il documentario di un ex dipendente, Marco Migliozzi, che presenteremo il 27 ottobre alle 15.30 in occasione della giornata in ricordo di Enrico Mattei: "Il lucido prisma". Il video sarà l'occasione per scoprire tutti i dettagli architettonici di questa opera, per vedere l'Eur di un tempo in confronto al quartiere attuale e per rivivere storie ed emozioni legate a Mattei e alla nostra azienda.

Laureato in sociologia, Marco Migliozzi si interessa e studia fotografia. Dai suoi numerosi viaggi, nascono fotografie che vengono esposte in mostre personali. Ha pubblicato i suoi lavori su Repubblica.it e National Geographic. Si occupa di visual art, e di computer graphic; realizza opere e lavori rivolti alla comunicazione e nel settore dell'editoria. È stato autore e regista di Clip video Eni di sensibilizzazione sulla safety. Svolge docenza per corsi di fotografia base e avanzati e talk meaning per eventi.